Si può impedire un omicidio che è già avvenuto?
È appena scoccata la mezzanotte nei tranquilli sobborghi di Liverpool. Jen, affacciata alla finestra, sta aspettando che il figlio diciottenne torni a casa. Non ha rispettato il coprifuoco. A un certo punto ecco che il ragazzo compare, ma non è solo: si sta avvicinando a qualcuno, e ha qualcosa in mano. Impietrita, nel giro di pochi secondi Jen assiste a una scena che non si sarebbe mai immaginata: suo figlio accoltella un uomo. Non riesce a crederlo. Todd, un adolescente spiritoso e felice, ha appena ucciso uno sconosciuto, proprio lì, sulla strada di casa, sotto ai suoi occhi. Non sa chi sia. Non sa perché. Sa soltanto che il suo futuro è distrutto. Diverse ore più tardi, si addormenta sul divano, stremata. Ma quando si sveglia… è il giorno precedente. La scena da incubo a cui ha assistito non ha ancora avuto luogo. Questo strano viaggio a ritroso nel tempo comincia a ripetersi a ogni risveglio: è l’occasione, per Jen, di ripercorrere la loro vita familiare alla ricerca di indizi. Tassello dopo tassello, emergono dei particolari su suo figlio di cui era completamente all’oscuro, e la faccenda si fa sempre più inquietante. Da qualche parte, nascosta nel passato, c’è una soluzione, e Jen non ha altra scelta: deve trovarla. In che misura le colpe dei figli dipendono dai genitori? Crediamo di conoscere le persone che amiamo, ma è proprio in famiglia che si nascondono i segreti più inconfessabili.
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