Una persona qualunque, un milanese, sottomesso e schiacciato dalla grandezza di un padre irraggiungibile, per via delle innumerevoli virtù, e tormentato dalla vergogna per una madre, frutto di un abuso sessuale, lontana e assente.
Le compagnie, gli amici più cari, l'eroina, le bische clandestine, i movimenti religiosi delle ragazze “bene”, la “roba rubata” e una passione, quella per le motociclette, che porterà il protagonista a conoscere personaggi al limite della fantasia, attraverso scenografie cupe, grigie, sfuocate dall'umidità e dallo smog di una città immortalata grazie alla minuziosa ricostruzione dei luoghi e dei fatti di cronaca più importanti.
In costante bilico tra lecito e illecito, tra l'anonimato di una vita qualunque e la fama di quelli che ce l'hanno fatta (come il suo amico Lionello Massimelli), il protagonista si esprime attraverso un linguaggio schietto all'interno di una narrativa ricercata; un groviglio di dialetti, discorsi diretti, che intrecciandosi tra di loro, descrivono, nel modo più autentico, uno spaccato di storia dai tratti infelici e disgraziati, meschini e compassionevoli, che sanno però strappare, in più di un'occasione, il sorriso.
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