La sorte di Viktor Orloff è segnata da tempo immemore. Una volta era l’uomo più ricco dell’Unione Sovietica, ora vive in esilio a Londra, da dove ha lanciato una crociata contro i cleptocrati che hanno preso il controllo del Cremlino. La sua dimora è protetta da guardie del corpo armate fino ai denti, eppure in una piovosa sera d’estate, nel bel mezzo di una pandemia globale, il presidente russo riesce infine a depennare il suo nome dalla lista delle persone di cui vuole sbarazzarsi.
Davanti alla vittima ci sono il ricevitore del telefono, un bicchiere di vino rosso pieno a metà, e una pila di documenti contaminati da un letale agente nervino. Secondo la polizia a consegnargli quelle carte è stata una sua collaboratrice, una giornalista investigativa della Moskovskaya Gazeta, notoriamente ostile al governo. E quando la donna, poche ore dopo il delitto, sparisce senza lasciare tracce, il MI6 conclude che si trattava di un sicario al soldo dei russi. Ma Gabriel Allon, che a Victor Orlov deve la vita, è convinto che i suoi colleghi dell’intelligence britannica si sbaglino. La ricerca della verità lo porterà da Londra ad Amsterdam e infine a Ginevra, dove un servizio segreto privato conosciuto come Haydn Group sta pianificando un attentato che precipiterà gli Stati Uniti e l’intero Occidente nel caos, lasciando campo libero alla Russia. Ed è un attentato che solo Gabriel Allon, con l’aiuto di una misteriosa violoncellista che lavora per la banca più corrotta del mondo, può sventare.
Elegante e sofisticato, provocatorio e audace, La violoncellista esplora alcune tra le minacce più attuali che l’Occidente si sia mai trovato ad affrontare: l’influenza esercitata da una Russia revanscista e spericolata attraverso la corruzione e il riciclaggio di denaro sporco, e la pericolosa fragilità della democrazia.
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