Lazio, Terre dei Trenta. VIII secolo a. C. Un popolo sperduto vaga senza meta per le Terre dei Trenta. Tutto ciò che possedeva è arso tra le fiamme che hanno divorato il bosco sacro alla Dea Rumia. Spezzati e annientati nello spirito, i Ruminales hanno un’unica scelta davanti a loro: vivere o morire. Wiros è riuscito a condurre con sé un drappello di disperati. Sono stanchi e affamati, e ancora non sanno cosa fare di quella vita. Tornare a nascondersi nei boschi o lottare per il futuro? Yemos, invece, separato dal resto del branco, è trascinato in catene a Velia assieme alla Lupa. Lo attende la morte per mano di un terribile e acerrimo nemico, Spurius, signore della città. Mentre il destino dei lupi sta per compiersi, Amulius, re di Alba Longa e della Lega Albana, sembra aver già vinto i suoi nemici. Il Fato, però, è un minaccioso rivale. Gli Dei non rispondono più alle preghiere del re e Gala, la regina, è affetta da un male che le dà incubi e visioni. La guerra è alle porte, e sarà un conflitto epocale pronto a stravolgere le Terre dei Trenta. Accecata dall’odio nei confronti di Yemos, Ilia – la vestale rinnegata, la guerriera ribelle – è pronta a tutto pur di placare la furia che ha nel cuore. Anche a chiudere gli occhi davanti alla verità. Gli eserciti sono schierati, le donne e gli uomini in campo. Gli Dei stanno per scendere in battaglia. Da questo scontro, nel fuoco e nel sangue, sorgerà una città destinata a regnare sul mondo. La città promessa. La città eterna.
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