mercoledì 9 settembre 2015

Detesto gli stereotipi

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Detesto gli stereotipi. Non sopporto chi passa più il suo tempo a personalizzare il cellulare e non il proprio essere, standardizzandosi con la massa per il modo di pensare, vestire e agire. Credo che questo sia un atteggiamento molto facile di prendere la vita. Ora, non voglio iniziare la solita filippica contro la nostra società, ma contro gli individui, perché è dall’individuo che è composto questo nostro mondo. Io credo che sia proprio dagli uomini che deve partire il cambiamento, perché ogni persona dovrebbe essere diversa, unica, speciale e non il frutto di un unico stampo. Per me sono gli stereotipi e gli emulatori il problema. Tutto è stereotipato, tutto è in funzione dell’emulazione, e ciò che vale magari per un singolo gruppo di gente diventa valido per tutti… Ma non è così! “Tutti gli uomini sono dei maniaci, tutte le donne delle putt…” qualcuno ha detto. Che generalizzazione superficiale e immatura (oltre che offensiva!). Non è così. Solo che la mercificazione del sesso, che negli ultimi tempi sta prendendo maggior piede anche grazie alla globalizzazione, ha alterato la morale e l’etica, cose che, oltre l’intelligenza (ma per molti è diventata questa un mito ed usano la mente collettiva del “branco”), fanno differire l’uomo dalle bestie. Viviamo in un mondo destabilizzato, pieno in superficie, ma vuoto al suo interno… e gli stereotipi dilagano… E’ più facile amalgamarsi alla maggioranza, si soffre di meno ad essere parte di un “tutto” piuttosto che affermare e difendere (e trovare) le proprie idee. L’individuo (che più tale non è) sparisce così nella concezione della massa. Ma, per fortuna, anche questo non è legge per tutti… Attenzione a non cascare nei famigerati stereotipi! Per quanto riguarda me, farò quello che ho sempre fatto, continuerò a credere che Dio, Amore, Solidarietà, Pace, Speranza, non siano solo parole ma concetti radicati nell’anima. Non farò “di tutta l’erba un fascio” (se mi perdonate la frase fatta) e come “persona” mi rivolgerò ad altre “persone” sperando che a piccoli passi l’individuo (come concezione generale) riprenda spessore e la sua importanza…

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