giovedì 22 ottobre 2015

Anaconda, tra mito e realtà


Intorno a questo grande serpente si sono create numerose leggende. La filmografia ha contribuito ad aumentarne l’aura di paura e pericolosità facendone dei famigerati mangiatori di uomini, ma in realtà non si hanno vere notizie che ciò sia mai accaduto. Comunque, è un dato di fatto che è un animale che affascina per il mistero che lo circonda e per le sue dimensioni ragguardevoli.
È un serpente che vive prevalentemente nell’acqua. I fiumi, i ruscelli, gli stagni delle immense foreste tropicali sud americane sono il suo ambiente preferito. È un nuotatore agilissimo assai più rapido negli spostamenti quando si trova in acqua che quando sta sul terreno. È capace di rimanere a lungo in immersione. Sul suo dorso scuro spiccano grandi macchie nere e sui fianchi anelli scuri. Questo serpente, oltre a raggiungere una notevole lunghezza (sino a 7 metri), ha una mole notevole (anche 90 kg ). Il corpo ha una forma tozza e pesante che termina da una parte con una piccola testa e dall’altra con una brevissima coda.
Gli indigeni raccontano che nel grande serpente anaconda spesso usa nascondersi il potente spirito Tsunki. Si dice che Tsunki abiti sul fondo del fiume, in una casa il cui tetto è sorretto da serpi che, ritte sulla coda, fungono da pilastri. E la leggenda dice: “Se un anaconda rovescia una canoa, vuol dire che il suo proprietario ha offeso il grande spirito.”

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