Gianca, Alan, Sandro e Caio sono nati a Trieste. Figli di madri assenti, sono cresciuti nei quartieri popolari. In casa, niente è più definitivo del provvisorio, la rabbia si tramanda di padre in figlio come fosse un’eredità, i soldi non ci sono mai, la città è una gabbia piena di vecchi dalla quale fuggire e la musica metal diventa l’unica possibilità di riscatto da un mondo che vuole costringerli a fare solo un lavoro inutile. Calcare. Cronache da Nordest è suoni devastanti, alcol, concerti abusivi nelle grotte del Carso, Carabinieri, pentoloni di Grand Pumpel, retate della Finanza sulla spiaggia, serate da coma etilico e perquisizioni in piazza. È rabbia che vibra sotto pelle, con le spille da balia nelle guance e gli autofilettanti nelle orecchie. È la ricerca costante di qualcosa che nessuno sa cosa sia, ma che manca come l’aria.
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